I dati Istat sulle esportazioni delle regioni del quarto trimestre del 2024 completano il quadro di tutto lo scorso anno, restituendo una situazione sostanzialmente statica rispetto al 2023. A livello nazionale, l’export si è contratto dello 0,4%, ma ci sono grosse differenze tra le performance delle varie regioni italiane.
Se nel Nord i cali sono stati più contenuti, al Sud e nelle Isole il 2024 ha segnato un rientro dall’improvviso aumento della crescita dell’export del 2023. L’unica zona del Paese a non andare in negativo è però il Centro, soprattutto grazie all’apporto della Toscana.
L’export italiano nel 2024
Il 2024 è stato un anno complicato per l’industria italiana. Il calo della produzione è riflesso nella flessione dell’export, che ha caratterizzato tutto il Paese. Alcuni settori però hanno sofferto più di altri. L’automotive, in crisi molto seria da più di un anno, ha trascinato verso il basso i dati delle regioni dove si trovano i principali impianti di Stellantis: Piemonte, Basilicata, Campania e Abruzzo.
Positive invece le esportazioni di prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, in particolare in Toscana, Lazio e Campania. Ci sono però differenze molto nette tra le performance delle aree in cui è diviso il Paese, e la parte meridionale si è distinta in negativo.
Il crollo delle esportazioni del Sud e delle Isole
Il 2023 era stato un anno di grande crescita per il Sud e per le Isole. Grazie soprattutto agli investimenti del Pnrr, il Pil di queste regioni era cresciuto più di quello del resto del Paese, ma questa situazione è rapidamente rientrata. Le esportazioni hanno riflesso questo cambiamento: dopo che la crescita aveva raggiunto un picco alla fine del 2023, durante il 2024 si è riallineata ai dati del resto d’Italia.
Il risultato è stato però un crollo su base annua del 5,3% per il Sud e del 5,2% per le Isole. Si distingue in negativo in particolare la Basilicata, che ha perso in un anno il 42% del valore delle proprie esportazioni. La migliore è risultata invece la Calabria, con un +9,4%.
Il Nord regge, il Centro cresce
Anche al Nord, la parte che ospita le regioni più produttive del Paese, le esportazioni non sono andate bene nel 2024. Sia al Nord Est che al Nord Ovest si sono registrati cali, rispettivamente dell’1,5% e del 2%. La regione migliore è stata la Valle d’Aosta, 11,1%, mentre la peggiore la Liguria, -24,1% soprattutto a causa di un crollo dell’export negli Usa (-77,7%).
Unica macro area geografica che registra una crescita delle esportazioni è il Centro, +4%. Si distingue la Toscana, con un +13,6%, ma quasi tutte le altre regioni mantengono comunque una crescita sostanziosa, tranne le Marche. Il quasi azzeramento delle esportazioni verso la Cina ha causato una perdita del 29,7% per questa regione.
La classifica delle regioni per esportazioni
Il Nord Ovest rimane l’area geografica che esporta di più in Italia. Nel 2024 si è attestata su 233 miliardi di euro in valore. Segue il Nord Est, con 195 miliardi, il Centro con 114 miliardi, il Sud con 44 miliardi e le Isole con 19 miliardi. La classifica delle maggiori regioni esportatrici recita:
Lombardia – 163 miliardi di euro (+0,6%);
Emilia Romagna – 83 miliardi di euro (-2%);
Veneto – 80 miliardi di euro (-1,8%);
Toscana – 63 miliardi di euro (+13,6%);
Piemonte – 60 miliardi di euro (-4,9%).