«Lavoratori, mamme, persone con disabilità e studenti all’estero hanno scelto le università telematiche contando sulla possibilità di sostenere gli esami a distanza, in piena sicurezza e trasparenza. Mantenere la modalità online per le prove d’esame significa non solo rafforzare il diritto allo studio, ma anche ridurre gli spostamenti di centinaia di chilometri, contribuendo concretamente alla sostenibilità ambientale. Cambiare le regole proprio ora, in una fase in cui la digitalizzazione sta avanzando con forza, rappresenterebbe un passo indietro. Confido che il tavolo tecnico già attivo presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, incaricato di elaborare proposte sulla didattica a distanza, possa rivedere il blocco degli esami online introdotto dalla recente normativa». Lo dichiara Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale della Lega Giovani.
«La misura adottata dalla ministra Bernini non è inclusiva e va contro il diritto allo studio e la democrazia del sapere, penalizzando chi ha scelto un percorso universitario telematico per poter conciliare studio, lavoro e vita familiare -aggiunge- . Sarebbe importante valutare una proroga, almeno fino alla definizione di una decisione definitiva da parte del tavolo tecnico, così da garantire continuità e tutela a centinaia di migliaia di studenti lavoratori che oggi rischiano di vedere compromesso il proprio percorso universitario».
«Imporre il ritorno obbligatorio in presenza rischia di colpire duramente oltre 350.000 persone, tra studenti attualmente iscritti e nuovi immatricolati. Un cambiamento di questo tipo potrebbe determinare un aumento del tasso di abbandono universitario e un peggioramento degli indicatori OCSE sull’istruzione terziaria in Italia. Si tratta di un divieto che appare oggi anacronistico, soprattutto alla luce dei progressi tecnologici e della comprovata affidabilità degli strumenti digitali disponibili. Guardiamo al futuro: a un’università più moderna, accessibile e sostenibile, capace di cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione, anziché restare ancorata ai limiti del passato», conclude il dirigente leghista.









