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Buono postale a cedola di Poste Italiane, quali sono gli interessi del nuovo Bfp

di Redazione Espresso Italia
12/11/2025
Buono postale a cedola di Poste Italiane, quali sono gli interessi del nuovo Bfp

Chi cerca strumenti sicuri per far fruttare i propri risparmi può fare affidamento sui buoni fruttiferi postali. Sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti, collocati sul mercato da Poste Italiane e garantiti dallo Stato Italiano. Significa che è quest’ultimo a garantire il rimborso della cifra investita e degli interessi maturati come succede con i Btp e i Cct. La novità del momento è che Poste Italiane ha lanciato sul mercato un nuovo prodotto. Si tratta del buono a cedola che dura solo 5 anni.

Perché i buoni fruttiferi postali sono sicuri
Come spiegato, tutti i buoni postali sono garantiti dallo Stato. Sono appetibili perché non si rischia di perdere il denaro in caso di fallimento dell’emittente, così come potrebbe accadere con altri strumenti finanziari privati.
L’unico caso per il quale si potrebbero perdere soldi investiti in buoni è il default dell’Italia. Il rischio che tale scenario diventi realtà, però, è molto basso anche perché, come membro della Ue e dell’Eurozona, l’Italia è sostenuta da istituzioni come la Bce, che riducono la possibilità di un fallimento totale.
Potrebbe però capitare che nel caso di una grave crisi lo Stato possa decidere di ritardare i rimborsi o modificare i tassi di interesse, ma anche questa ipotesi è molto rara.
Oltre alla garanzia statale, i buoni fruttiferi postali sono considerati appetibili anche perché:

il rendimento non dipende dalle oscillazioni della Borsa o dalle crisi finanziarie;
i tassi di interesse sono fissati all’atto della sottoscrizione;
lo Stato si impegna a restituire il capitale investito;
non ci sono costi da sostenere per la gestione o l’acquisto.

Cosa sono i buoni postali a cedola?
Così come tutti gli altri buoni fruttiferi postali anche quelli a cedolasono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo stato Italiano. A differenza di altri titoli, però, possono essere emessi solo in forma dematerializzata – dunque possono essere registrati solo elettronicamente.
I requisiti per la sottoscrizione
Proprio per questo è necessario che si disponga di un conto corrente BancoPosta o di un libretto postale che fungeranno da conto di regolamento. Il buono che si acquisterà, poi, dovrà recare la medesima intestazione di uno dei prodotti appena indicati.
I titoli a cedola avranno una durata di 5 anni e riconosceranno delle cedole semestrali con interessi fissi sul conto di regolamento. Saranno emessi alla pari ovvero al 100% del valore nominale sottoscritto e potranno essere intestati solo alle persone fisiche maggiorenni, massimo quattro.
Come si sottoscrivono
La sottoscrizione potrà avvenire presso gli uffici postali ma sarà necessario portare con sé la carta di identità o un altro documento di riconoscimento in corso di validità, nonché il codice fiscale.
Nel caso si abbia un libretto Smart o un conto corrente BancoPosta abilitato ai servizi online, l’acquisto potrà avvenire anche dal sito ufficiale o dalla app di Poste.
Quali sono le principali caratteristiche
Oltre alla durata di 5 anni e alle cedole semestrali, le altre caratteristiche principali dei buoni fruttiferi postali a cedola sono i seguenti:

la sottoscrizione minima è di 1.000 euro che può essere incrementata di 50 euro e multipli di tale cifra;
il massimo che può sottoscrivere un soggetto in un solo giorno è di 1.000.000 euro;
il rimborso può essere anche anticipato, ma se viene chiesto prima del pagamento di una cedola si perde l’interesse relativo a quella cedola;
gli interessi corrisposti attraverso le cedole sono soggetti a un’imposta sostitutiva del 12,5%.

Conoscere tali regole sarà importante perché in questo modo si eviteranno delle spiacevoli sorprese.
Quali sono i rendimenti dei buoni postali a cedola
Le condizioni in vigore dal 10 novembre 2025 ci comunicano che:

dopo 1 anno il tasso cedolare annuo lordo sarà dell’1%, quello effettivo dell’1%;
dopo 2 anni il tasso cedolare annuo lordo sarà dell’1,25%, quello effettivo invece dell’1,13%;
dopo 3 anni il tasso cedolare annuo lordo sarà dell’1,50%, quello effettivo invece dell’1,25%;
dopo 4 anni il tasso cedolare annuo lordo sarà dell’1,75%, quello effettivo invece dell’1,37%;
dopo 5 anni il tasso cedolare annuo lordo sarà del 2,50%, quello effettivo invece dell’1,59%.

Per quanto concerne gli interessi, questi ultimi, al netto degli oneri fiscali, verranno erogati mediante accredito di cedole ogni sei mesi fino alla scadenza del quinto anno.
Ogni cedola verrà calcolata applicando il tasso di interesse annuo alla metà del capitale investito. Nel caso si chieda un rimborso parziale anticipato, invece, l’importo delle cedole successive sarà calcolato solo sulla somma ancora investita.
Per tasso effettivo di rendimento annuo lordo al termine di ciascun periodo, infine, si intende il tasso di interno del rendimento. Quest’ultimo è un indicatore che comunica quanto renderà un investimento ogni anno considerando la cifra investita e gli interessi ricevuti.
Cosa c’è da sapere sull’imposta di bollo
I buoni postali a cedola così come tutti gli altri sono soggetti per legge all’imposta di bollo. C’è però un’eccezione importante. Nel caso in cui il valore complessivo dei titoli non rimborsati non superi i 5.000 euro, l’imposta non verrà applicata.
Qualora il risparmiatore chieda un rimborso anticipato dei Bfp prima della loro scadenza naturale, invece, l’applicazione di tale tassa potrebbe ridurre l’importo netto che si riceve per cui il rimborso potrebbe essere più basso del capitale nominale sottoscritto.
Se l’imposta di bollo supererà gli interessi già maturati e accreditati, in ogni caso, la differenza verrà restituita al risparmiatore.
Insieme ai titoli di Stato e ai libretti postali, tali prodotti sono esclusi dal calcolo del patrimonio mobiliare per determinare l’Isee ma solo fino a 50.000 euro per nucleo familiare. Possedere dei Bfp fino a tale soglia, quindi, non influirà sul calcolo dei benefici o delle agevolazioni legate all’Isee.
Perché è importante il prospetto riepilogativo
Nel caso si acquisti un buono a cedola si riceverà sempre un prospetto riepilogativo che mostrerà:

l’eventuale imposta di bollo che verrà addebitata;
gli interessi maturati e pagati medianti le cedole semestrali;
gli importi che saranno stati rimborsati fino a quel determinato momento.

Il documento si può ricevere sia in formato elettronico che cartaceo. Nel primo caso per chi è registrato al sito di Poste Italiane, arriverà come allegato a un messaggio di notifica nell’area personale. Si riceverà sia in caso di rimborso anticipato che alla scadenza del titolo.
Nel caso si preferisca il formato cartaceo, lo si potrà richiedere all’ufficio postale. Anche in questo caso, esso verrà consegnato al momento del rimborso anticipato oppure su richiesta anche alla scadenza.

Le indicazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo esclusivamente informativo, possono essere modificate in qualsiasi momento e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza finanziaria con figure professionali specializzate. QuiFinanza non offre servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione e non si assume alcuna responsabilità in relazione a ogni utilizzo delle informazioni qui riportate.

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