“Voglio che le altre persone
sappiano quanto mio nonno ha fatto per promuovere la
cooperazione internazionale, un aspetto che a volte viene
tralasciato quando si parla di lui. Perchè si racconta molto,
invece, del suo lavoro durante la guerra. Mi piace parlarne in
questi termini, perché è stato un esempio per me e per tante
altre persone”. Lo ha detto oggi a Trieste Charles Oppenheimer,
nipote del più celebre J. Robert, a margine di una tavola
rotonda organizzata dall’Agenzia internazionale per l’energia
nucleare, in collaborazione con il Centro internazionale di
fisica teorica Abdus Salam e il Castello e il Parco di Miramare,
che ha ospitato l’evento.
Inevitabile anche un cenno al film, pluripremiato agli Oscar,
che ha contribuito a far conoscere il fisico a livello mondiale:
“E’ una bella pellicola – ha sottolineato Charles – il regista
ha fatto ottimo lavoro nel valorizzare la sua figura e
soprattutto la scienza, cosa che è difficile. Ha permesso di
renderla accessibile ai bambini e questo è positivo. Molte
persone, che mi hanno contatto, mi hanno detto di averlo visto
più volte. Alcuni aspetti – aggiunge – non sono piaciuti alla
mia famiglia, ma capisco le scelte di drammatizzazione che
possono servire al regista”. Quanto alla conferenza di oggi,
dedicata al ruolo dell’energia nucleare nel raggiungimento degli
obiettivi climatici, della sicurezza energetica e dello sviluppo
sostenibile, Oppenheimer ha spiegato che “l’energia nucleare può
essere usata per vari scopi, sento da parte mia il mio dovere di
ricordare, anche in queste occasioni, il messaggio di mio nonno,
che la cooperazione internazionale è importante, e che i
conflitti vanno sempre evitati”.
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