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Ben 105 emendamenti della Manovra sono inammissibili, via ai correttivi a Palazzo Chigi

di Redazione Espresso Italia
27/11/2025
Ben 105 emendamenti della Manovra sono inammissibili, via ai correttivi a Palazzo Chigi

Nel percorso di approvazione della Manovra 2026, la commissione Bilancio del Senato ha dichiarato inammissibili 105 emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari. Si tratta di un passaggio tecnico rilevante nel confronto politico sulle modifiche alla legge di Bilancio da 18,7 miliardi di euro, attualmente all’esame di Palazzo Madama. Tra i 105 emendamenti esclusi, 18 sono stati giudicati inammissibili per materia.
In questo caso i gruppi avranno la possibilità di sostituirli con altre proposte di modifica, rispettando il numero complessivo. Altri 87 emendamenti sono stati invece bloccati per mancanza di copertura finanziaria, un requisito che dovrà essere garantito qualora le forze politiche decidessero di riformularli.

Gli emendamenti ammessi, oro di Bankitalia e quote del Mes
Nel lungo elenco di proposte, due emendamenti hanno superato positivamente il vaglio tecnico della presidenza della commissione Bilancio.
È stato ammesso l’emendamento 1.1 del capogruppo di Fratelli d’Italia Lucio Malan, che specifica che le riserve auree di Bankitalia “appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”. Si tratta di un intervento simbolicamente rilevante, al centro del dibattito politico da diversi anni.
Via libera anche all’emendamento dei senatori Testor e Dreosto (Lega) che prevede la vendita delle quote del Mes detenute dall’Italia. Entrambe le misure, considerate sensibili sul piano economico e istituzionale, entreranno quindi nel pacchetto di modifiche discusse nei prossimi giorni.
Vertice a Palazzo Chigi: i nodi aperti
Per fare il punto sulla situazione, è stato convocato un nuovo vertice a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i leader della maggioranza.
L’incontro mira a definire il pacchetto finale di modifiche da introdurre alla Manovra e a garantire un equilibrio politico tra le richieste dei vari partiti. I temi principali sul tavolo sono gli stessi già individuati nel precedente confronto:

disciplina degli affitti brevi;
estensione dell’iperammortamento;
regime fiscale dei dividendi;
ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa;
misure per favorire l’emersione dell’oro da investimento.

Secondo quanto filtrato, l’obiettivo è completare i correttivi entro la metà di dicembre, senza modificare l’impianto finanziario della Manovra, come richiesto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Lo scenario politico
Le modifiche alla Legge di Bilancio si intrecciano con l’esito delle elezioni regionali in Campania, Veneto e Puglia, che hanno ricalibrato i rapporti di forza interni alla coalizione.
Particolare attenzione è riservata alle misure che incidono sul Fisco, sulle agevolazioni immobiliari e sul settore bancario, ambiti nei quali permangono divergenze significative.
La revisione della disciplina sugli affitti brevi è uno dei temi più controversi. Il dibattito si concentra sulla soglia di immobili oltre la quale si applica un’aliquota più alta: dagli attuali cinque potrebbe scendere a tre.
Forza Italia è contraria all’aumento della cedolare secca dal 21% al 26%, previsto dalla Manovra per le locazioni brevi, e chiede di mantenerla invariata almeno per il primo immobile.
Il secondo tema divisivo riguarda il contributo delle banche. La Lega propone di portare l’Irap al 2,5% con una franchigia per gli istituti più piccoli; Forza Italia si oppone e considera il capitolo chiuso. Sul tavolo restano anche:

ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa;
nuovi criteri sul regime dei dividendi;
tassazione sull’oro da investimento;
assunzioni nelle forze dell’ordine e nelle strutture militari.

La discussione proseguirà nelle prossime ore per definire quali misure troveranno spazio nel testo che approderà in Aula.

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