In Italia il valore dell’export subisce un calo nel corso del primo semestre del 2024 (-1,1%), anche se c’è da segnalare una tenuta resa possibile solo grazie ai valori registrati nel Sud del Paese e nelle Isole. È questo il dato semplificato più netto che emerge dall’ultimo studio condotto dall’Istat sulle esportazioni italiane nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2024. La crescita del Meridione è, più nello specifico, dell’1,9%, mentre quella più marcata rispetto alla rilevazione precedente interessa le Isole, salite del 7,3%. Scendono, invece, anche in maniera marcata il Nord-Ovest, il Centro e il Nord-est, rispettivamente del 3,5%, del -2,3% e dell’1,4%.
Export Italia, il calo del primo semestre del 2024
Nel corso del periodo compreso tra gennaio e giugno 2024, l’Istituto nazionale di statistica ha riscontrato un valore generale dell’export in Italia inferiore rispetto alle precedenti rilevazioni, meno 1,1%. Questo calo su base annua, tuttavia, è la sintesi di alcune dinamiche territoriali molto differenti, con il Paese che si muove a velocità differenti. Se, infatti, le esportazioni sono calate al Nord e al Centro, diverso è stato lo scenario al Sud e nelle Isole.
Per il Nord-Ovest che perde il 3,5%, il Centro che scende del 2,3% e il Nord-Est che lascia sul campo delle esportazioni un 1,4%, c’è da registrare il dinamismo del Meridione. Nelle Regioni del Sud, infatti, l’export nei primi sei mesi del 2024 ha ottenuto un incremento dell’1,9%, con la percentuale che sale a più 7,3 nel caso delle sole Isole.
Le regioni più colpite dal calo delle esportazioni
Secondo l’Istat a incidere maggiormente sul calo dell’export italiano nel primo semestre 2024 sono state soprattutto le minori esportazioni del settore auto in due regioni in particolare, Piemonte e Basilicata. Il riferimento a Stellantis è al calo della produzione negli stabilimenti di Mirafiori e Melfi è abbastanza immediato.
Ad accusare fortemente il calo delle esportazioni sono state anche altre aree del Paese. Entrando più nello specifico, i dati peggiori sono stati registrati:
nelle Marche, – 41,3%;
in Basilicata, a livello generale, – 40,9%,
in Liguria – 26,3%.
I risultati maggiori in tema di export italiano, invece, interessano:
la Sardegna, +18,8%, che contribuisce a incrementare il dato delle Isole;
la Calabria, +18,0%;
il Molise, +14,2%;
la Campania, +8,8%;
la Toscana, +8,7%.
La spinta del Sud all’export italiano
Se ad affossare il dato generale dell’export italiano nel primo semestre 2024 è stato principalmente il calo dell’auto, i dati migliori registrati al Sud e nelle Isole sono da collegarsi a diversi fattori. Il primo è sicuramente riferito all’espansione delle vendite di prodotti farmaceutici dalla Campania, mentre nel caso delle Isole la spinta della Sardegna è dovuta all’aumento delle esportazioni di prodotti della raffinazione. È da tali aspetti che, secondo diverse letture, l’Italia dovrebbe ripartire nel futuro prossimo per sviluppare nuove aree produttive e, di conseguenza, spingere a una maggiore occupazione.
Il confronto con gli altri Paesi
I dati Istat in precedenza indicati si concentrano sulla sola Italia, mentre quelli diffusi dall’Organizzazione mondiale del commercio lo scorso maggio permettono di avere un quadro di confronto con gli altri Paesi del mondo. In base a questo studio statistico, nel 2023 l’Italia ha ottenuto la sesta posizione nell’export mondiale (670 miliardi di dollari). Davanti ci sono Cina, Stati Uniti, Germania, Giappone e Paesi Bassi. Quest’ultimi, tuttavia, hanno esportazioni costituite principalmente da sole merci in transito nei loro porti.