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Home Economia Italiana

Poste sale al 27,32% di TIM ma chiede esenzione obbligo di OPA

di Redazione Espresso Italia
13/12/2025
Poste sale al 27,32% di TIM ma chiede esenzione obbligo di OPA

Poste Italiane ha acquisito la quota residua detenuta da Vivendi in TIM, salendo così al 27,32% del capitale ordinario della società di telecomunicazione. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha fatto sapere che si avvarrà dell’esenzione prevista dal Testo Unico della Finanza cedendo la quota eccedente il 25% che fa scattare l’obbligo di OPA.
Poste Italiane rafforza la partecipazione in TIM
Giovedì il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha formalizzato l’acquisizione della partecipazione residuale posseduta da Vivendi in Telecom Italia, costituita da 384.099.915 azioni ordinarie corrispondenti al 2,51% del totale delle azioni ordinarie e al 1,80% del capitale sociale di TIM. Il corrispettivo per l’acquisto è pari al prezzo di chiusura delle azioni del 10 dicembre 2025, è complessivamente pari a 187 milioni di euro, e sarà finanziato mediante cassa disponibile.
Al termine dell’acquisizione, Poste Italiane – già azionista con il 24,81% delle azioni ordinarie – avrà una partecipazione complessivamente pari al 27,32% delle azioni ordinarie TIM, corrispondente al 19,61% del capitale sociale, con il conseguente superamento dell’attuale soglia rilevante ai fini della disciplina sulle offerte pubbliche di acquisto obbligatorie.
L’ingresso di Poste in TIM
A fine marzo, Poste Italiane ha rafforzato la sua posizione in TIM, di cui già deteneva una partecipazione del 9,81%, acquistando una quota del 15% da Vivendi e diventando primo azionista della compagnia telefonica con una quota del 24,81%.
L’operazione era stata apprezzata dal mercato, dal momento che aveva riportato il controllo della società sotto l’egida dello Stato italiano, che appunto controlla l’operatore Tlc attraverso Poste, sottraendola dall’influenza dei francesi.
L’operazione ha poi ricevuto il disco verde dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) al termine di un procedimento che ha accertato l’insussistenza di ostacoli alla concorrenza. Tale via libera è arrivato poco dopo l’approvazione da parte dell’AgCom che ha accertato che l’operazione non ostacola il pluralismo nelle comunicazioni.
L’esenzione dall’OPA
L’ultima operazione con Vivendi comporta il superamento dell’attuale soglia rilevante ai fini della disciplina sulle offerte pubbliche di acquisto obbligatorie. Tuttavia, Poste Italiane ha comunicato l’intenzione di avvalersi dell’esenzione prevista dal TUF e dal Regolamento Consob, impegnandosi a cedere a parti non correlate le azioni ordinarie detenute in eccedenza rispetto alla soglia rilevante, entro 12 mesi dal perfezionamento dell’acquisto, astenendosi, nel mentre, dall’esercizio dei diritti di voto relativi a tali azioni.
Investimento strategico
Il gruppo guidato da Del Fante ha confermato la “natura strategica” dell’investimento realizzato in TIM, ribadendo l’obiettivo di “svolgere il ruolo di azionista industriale di lungo periodo, attraverso la realizzazione di sinergie e la creazione di valore per tutti gli stakeholder“.
Sinergie che sono emerse evidentemente anche nella conference call con gli analisti sui risultati al 30 settembre 2025 dell’AD di TIM, Pietro Labriola. Il manager ha citato, infatti, le possibili opportunità di risparmio sui costi per Tim Enterprise e il contratto MVNO relativo a Tim Consumer.

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