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Home Economia Italiana

Spread Btp-Bund ai minimi, perché conviene investire in titoli di Stato adesso

di Redazione Espresso Italia
20/11/2025
Spread Btp-Bund ai minimi, perché conviene investire in titoli di Stato adesso

Lo spread Btp-Bund si riconferma basso, attorno ai minimi dell’anno: la mattinata di mercoledì 19 novembre si è aperta con un differenziale stabile a 75 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,45% contro il 2,7% del Bund tedesco.
Nel corso della giornata la tendenza si è ulteriormente consolidata: alle 14:00 lo spread è sceso a 73,58 punti, registrando una variazione del -1,83% rispetto alla chiusura precedente e segnando i nuovi minimi della seduta.

Spread in calo, cosa significa
Ci si trova nei pressi dei minimi dell’anno, registrati solo pochi giorni prima (sotto i 72 punti) e ciò rafforza la percezione di stabilità sui mercati, aprendo una finestra interessante per chi valuta un investimento in titoli di Stato italiani.
Il 2025, in sintesi, è caratterizzato da una forte riduzione del rischio percepito sull’Italia: da inizio anno, infatti, lo spread ha segnato una contrazione del -37%.
Lo spread, cioè il differenziale tra il rendimento dei Btp italiani e quello dei Bund tedeschi, rappresenta il termometro della fiducia degli investitori nei confronti dell’Italia. Quando scende significa che i mercati giudicano il debito italiano più sicuro, che la probabilità percepita di tensioni finanziarie si riduce e che la domanda di titoli aumenta.
Per completare il quadro, si evidenzia come il contesto europeo mostra un’inflazione che si sta progressivamente stabilizzando, con la Bce che potrebbe avviare un ciclo di tagli dei tassi tra fine 2025 e inizio 2026.
Economia tedesca in sofferenza
Ma parlare unicamente della fiducia nei confronti dell’Italia sarebbe parziale. Oggi la locomotiva tedesca si è inceppata: il differenziale Btp-Bund non misura solo la percezione del rischio sull’Italia, ma anche lo stato di salute del benchmark europeo che è la Germania. Quando l’economia tedesca soffre questo si riflette automaticamente sul rendimento dei Bund e, quindi, sul valore dello spread. Sono molte le aziende italiane che risentono della situazione, essendo parte della filiera dei colossi tedeschi. Al netto di ciò, l’accorciamento dello spread fra Btp e Bund si conferma un’opportunità per l’Italia.
Perché lo spread basso è una buona occasione
La discesa dello spread non solo riduce la spesa per interessi dello Stato, ma crea anche un’opportunità concreta per chi investe nei titoli di Stato italiani. I motivi principali sono almeno quattro.
Rendimento competitivo con rischio più contenuto
Nonostante la fase di calo generalizzato dei rendimenti in Europa, il decennale italiano al 3,45% continua a offrire una cedola più elevata rispetto ai titoli tedeschi e spesso anche rispetto ai titoli francesi. A questo si aggiunge una volatilità notevolmente più bassa, proprio perché la percezione di rischio è diminuita. Per l’investitore medio significa poter puntare su un rendimento significativo senza affrontare l’incertezza dei periodi in cui lo spread oscillava sopra i 200 punti.
Possibilità di plusvalenze se la Bce taglierà i tassi
Con tassi d’interesse attesi in calo nel 2026, chi acquista oggi titoli a tasso fisso potrebbe beneficiare non solo delle cedole periodiche, ma anche dell’aumento del prezzo dei bond sul mercato secondario. È lo scenario classico in cui un Btp comprato con uno spread basso tende a rivalutarsi, garantendo un duplice vantaggio.
Stabilità macroeconomica e minori rischi sistemici
Il livello attuale dello spread conferma che i timori sul debito italiano (seppure enorme), ricorrenti fino a pochi anni fa, si stanno ridimensionando. Questo riduce il rischio complessivo per gli investitori e crea un ambiente più prevedibile sia per i risparmiatori che per chi pianifica investimenti a medio-lungo termine.
Incertezza sui mercati azionari
In questa situazione, i Btp possono diventare particolarmente attrattivi per gli investitori retail, soprattutto alla luce dell’incertezza sui mercati azionari fra dazi americani, aziende cinesi che erodono quote di mercato occidentali ed Ue impegnata nel passaggio strategico da soluzioni green a riarmo e difesa.
Effetti positivi sui conti pubblici
Respira anche la finanza pubblica: rispetto ai valori medi del 2022, la riduzione del differenziale ha permesso allo Stato di risparmiare miliardi di euro in minori interessi sul debito. Ciò libera margini che, nel tempo, possono essere destinati a investimenti e misure di sostegno all’economia.

Le indicazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo esclusivamente informativo, possono essere modificate in qualsiasi momento e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza finanziaria con figure professionali specializzate. QuiFinanza non offre servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione e non si assume alcuna responsabilità in relazione a ogni utilizzo delle informazioni qui riportate.

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