I prezzi sono aumentati moderatamente in Usa da meta’ ottobre: e’ una delle indicazioni del Beige Book della Fed. Le pressioni sui costi dei fattori produttivi, secondo il report, sono risultate diffuse nel manifatturiero e nel retail, riflettendo in larga parte aumenti indotti dai dazi.
Alcuni Distretti hanno segnalato costi in aumento per assicurazioni, utenze, tecnologia e assistenza sanitaria. Il grado di trasferimento dei costi più elevati ai clienti è variato in base alla domanda, alla concorrenza, alla sensibilità dei consumatori ai prezzi e alla resistenza dei clienti.
Sono stati riportati numerosi casi di compressione dei margini o difficoltà finanziarie dovuti ai dazi. I prezzi sono diminuiti per alcuni materiali, fenomeno che le imprese hanno attribuito alla domanda debole, al rinvio dell’applicazione dei dazi o alla riduzione delle aliquote. Guardando avanti, i contatti prevedono che le pressioni al rialzo sui costi persisteranno, ma i piani per aumentare i prezzi nel breve termine risultano eterogenei.
L’occupazione in Usa è diminuita leggermente da meta’ ottobre, con circa metà dei Distretti che ha osservato una domanda di lavoro più debole.
Nonostante un aumento degli annunci di licenziamenti, più Distretti hanno riferito che le aziende stanno limitando gli organici tramite blocchi delle assunzioni, assunzioni solo per sostituzione e naturale turnazione del personale, piuttosto che tramite licenziamenti. Inoltre, diversi datori di lavoro hanno regolato le ore lavorate per adeguarsi a volumi di attività superiori o inferiori alle attese, invece di intervenire sul numero di dipendenti. Alcune imprese hanno notato che l’intelligenza artificiale ha sostituito posizioni di ingresso o reso i lavoratori esistenti sufficientemente produttivi da ridurre la necessità di nuove assunzioni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA











