Si sblocca la partita delle riserve d’oro di Bankitalia ‘al popolo’ fortemente portata avanti da FdI e Lega e, con una nuova ulteriore riformulazione, l’emendamento alla manovra sarebbe finalmente pronto a ottenere il via libera del Senato. La vicenda è stata affrontata in un faccia a faccia a Bruxelles tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la presidente della Bce Christine Lagarde nel quale, assicurano dal Mef, sarebbe stato “tutto chiarito”.
Un chiarimento già peraltro messo nero su bianco anche in una lettera che il titolare del Tesoro ha inviato alla Banca centrale l’8 dicembre. Dalla missiva si evince anche quale dovrebbe essere il contenuto dell’ultima versione della proposta di modifica, con un esplicito riferimento al rispetto delle norme di cui agli articoli 127 e 130 del Trattato dell’Unione europea, proprio come suggerito dalla stessa Bce. Il riferimento al popolo comunque sembra rimanere, ma affiancato. La disposizione, spiega il ministro nella lettera, “è volta a chiarire nell’ordinamento interno che la disponibilità e gestione delle riserve auree del popolo italiano sono in capo alla Banca d’Italia in conformità alle regole dei Trattati”. Del resto, che il tema fosse al centro dei pensieri della maggioranza, FdI e Lega in particolare, si era capito al deposito dell’emendamento: il numero 1.1, segnalato dal partito della premier e poi rimaneggiato più volte anche in collaborazione con Bankitalia. E a testimoniare l’importanza data alla modifica anche un dossier intitolato ‘Oro di Bankitalia al popolo italiano: smontiamo le fake news’ stilato dal partito della premier per i gruppi parlamentari.
Per approfondire Agenzia ANSA Quanto vale l’oro di Bankitalia e perché la Bce ha fatto un altolà – Notizie – Ansa.it Riserve auree per 274 miliardi di euro, oltre 95mila lingotti (ANSA)
La necessità di specificare con una norma che la proprietà delle riserve auree di Bankitalia sia del popolo italiano – si spiega nella nota informativa – è legata anche al fatto che il capitale di via Nazionale, “comprese quindi le riserve auree”, sia detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza: “in molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri” e “l’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c’è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà”. Nel fare chiarezza su una serie di ‘fake news’, il dossier bolla come “falso” anche l’assioma secondo cui “il governo vuole l’oro di Bankitalia per venderlo”. L’intento, anzi, è proprio quello di “proteggere le riserve auree da speculazioni”, precisa il documento, in cui si ricorda come “l’unico che ventilò l’ipotesi di una vendita delle riserve auree fu un governo di sinistra, quello di Romano Prodi” nel 2007.
Inoltre altri Paesi membri dell’Ue hanno “già chiarito questo concetto nella propria legislazione”, a dimostrazione del fatto – puntualizza il documento – che “ciò è perfettamente compatibile con i trattati europei”. “L’oro è del popolo italiano e non di Bankitalia”, ribadisce anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in una intervista. Si andrà, dunque, avanti sulla proposta di modifica. Ma le opposizioni vanno all’attacco: è una proposta “demagogica e populista”, la bolla il segretario di +Europa Riccardo Magi. Inoltre, ironizza, “andrebbe ricordato ai patrioti di Fratelli d’Italia che il 40% dell’oro italiano è detenuto negli Stati Uniti di Trump: quelle non sono mani straniere?”.
Per approfondire Agenzia ANSA Bankitalia, la maggioranza delle quote a casse previdenza-banche, agli stranieri il 6% – PMI – Ansa.it Fra partecipanti anche fondazioni e Inps (ANSA)
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