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Per la manovra si cerca un miliardo, sale l’Irap sulle banche

di Redazione Espresso Italia
27/11/2025

Oltre un miliardo. Per modificare la manovra servono risorse aggiuntive e questa è la cifra – ancora in via di valutazione – messa nel mirino dalla maggioranza. Come possibile fonte di coperture si torna a guardare alle banche: l’idea è portare da 2 a 2,5 punti l’aumento dell’Irap. Una mossa che rappresenta un ulteriore affondo ai danni degli istituti di credito. Mentre un nuovo fronte di tensione rischia di innescarsi con la Bce, che sulle riserve d’oro della Banca d’Italia, puntualizza di non essere stata consultata.
Il centrodestra, con le elezioni regionali alle spalle e i nuovi equilibri interni, torna a rivedersi a Palazzo Chigi per approfondire i temi rimasti aperti dall’incontro della scorsa settimana. Il vertice, durato poco più di due ore “in un clima di grande condivisione” – puntualizza la nota di Palazzo Chigi – si conclude con “un’intesa su alcune questioni ancora aperte”. Accordo raggiunto sugli affitti brevi, con la volontà di mantenere l’aliquota al 21% per la prima casa e l’idea di ridurre (da 5 a 3 immobili) la soglia da cui scatta l’attività d’impresa. Accordo anche sull’ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa, alzando il valore catastale per le città più grandi, e sui dividendi. E’ stata inoltre chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine. Ma se sugli affitti brevi, come viene spiegato, ci dovrebbe essere una ‘autocopertura’, per le altre modifiche – vista la necessità di garantire che i saldi restino invariati – servono nuove risorse. Se dunque il vertice ha consentito di fare dei “passi avanti”, ora l’attenzione si sposta sulle coperture, che dovranno passare al vaglio del ministero dell’Economia. Che non a caso presidia, attraverso la insolita presenza della Ragioniera dello Stato Daria Perrotta, le riunioni che si susseguono per tutto il pomeriggio in Senato.

Per approfondire Agenzia ANSA Saltano 105 emendamenti, da Mes a detassazione dei contratti – Notizie – Ansa.it Ok all’emendamento sulle riserve d’oro di Bankitalia (ANSA)


La cifra cui si guarda supera il miliardo, anche se i calcoli sono ancora in corso. In cima all’elenco degli interventi c’è un ulteriore prelievo (di 0,5 punti) a carico delle banche. Il gettito, secondo diverse fonti, ammonterebbe a poco meno di 200 milioni. L’intenzione dichiarata dalla maggioranza è di limitare l’incremento solo alle grandi banche. Ma secondo altre fonti il rischio è di colpire indiscriminatamente. Il lavoro tecnico sarebbe ancora corso, ma per esentare i piccoli istituti si dovrebbe ricorrere a una franchigia. Una delle ipotesi che circola è che sia di 90mila euro, ma secondo diversi interlocutori, sarebbe troppo bassa per lasciare fuori davvero i piccoli colpendo solo i grandi: l’intesa politica di massima ci sarebbe, ma ci si è riservati un ulteriore confronto con le banche. “Parleremo con tutti i soggetti interessati, non lo scopriranno dai giornali”, assicura il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
La soglia però, se confermata – si fa notare – sterilizzerebbe l’aumento solo per gli istituti piccolissimi con uno o due sportelli. Risultando invece come un onere aggiuntivo anche per quelli piccoli e medi. In questo senso la misura colpirebbe praticamente l’intero comparto. A contribuire alle coperture c’è anche la tassa sui pacchi. Mentre qualche dubbio prende forma sulla tassa sull’oro da investimento: “è una tematica molto complessa, che ha bisogno di un ulteriore approfondimento”, spiega il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo. A Palazzo Madama intanto il lavoro prosegue, con l’obiettivo di “fare in fretta”, anche se le opposizioni lamentano già “ritardi”. La tagliola delle ammissibilità ha intanto bocciato 105 emendamenti segnalati. Tra gli ammessi c’è l’emendamento a firma del capogruppo di FdI, Lucio Malan sulle riserve d’oro di Bankitalia che “appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”.
La Bce non commenta, ma fa notare di non essere stata “consultata”. Una sorta di avvertimento, visto che Francoforte potrebbe valutare l’applicazione del trattati europei che prevedono il dovere di consultarla oppure potrebbe comunque inviare una notifica di mancata osservanza dei trattati. Un precedente già c’è, la bocciatura del 2019, sotto il governo giallo-verde, ad una mozione per nazionalizzare le riserve auree.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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