Provare a ridurre le richieste che, nel loro complesso, potrebbero stravolgere l’impianto della manovra. E’ questo l’input che arriva dal governo a partiti e ministri in attesa che, nel vertice in programma lunedì, siano loro a tirare le somme sui punti critici.
Uno fra tutti resta quello del canone Rai sul quale da giorni la Lega ha fatto partire il proprio refrain: l’abbassamento del canone a 70 euro, ha ripetuto anche oggi il partito di Salvini “fa parte del programma di governo”.
I nodi, su questo tema, arriveranno comunque al pettine nella serata di lunedì quando dovrebbero partire le votazioni in commissione Bilancio al Senato sul decreto fiscale. L’idea sarebbe, comunque, anche qui, quella di ridurre al minimo le modifiche su un provvedimento il cui iter si intreccia a filo doppio con quello della manovra. Intanto, sulla legge di bilancio, tra le pieghe del fascicolo degli oltre 200 emendamenti super-segnalati dai gruppi, spunta qualche novità. Fratelli d’Italia, ad esempio, in chiave di accelerazione dell’attuazione del Pnrr, firma una proposta che chiede di non applicare alle assunzioni nella p.a. legate al Piano il limite del 20% di contratti a tempo e somministrati rispetto al numero complessivo dei contratti a tempo indeterminato.
E’ di oggi – tra l’altro – la circolare del Mef con l’indicazione alle amministrazioni titolari di misure Pnrr a completare la rendicontazione dei Milestone/Target entro il 13 dicembre per consentire la domanda della VII rata alla Commissione entro la fine dell’anno. Rata che, ricorda la Ragioneria, è pari a complessivi 21 miliardi. La proposta emendativa di FdI è però “tecnicamente una follia” per il capogruppo Dem in commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto. Che accusa il centrodestra di voler “rendere nei fatti ‘eterno’ il precariato”. Sempre dal partito della premier arriva, poi, una proposta sul fronte della contestata norma sui controllori del Mef nei collegi sindacali delle società che ricevono contributi pubblici. Se FI propone di cancellarla in toto il partito della premier eleva la soglia di fondi statali oltre la quale sono previsti componenti del Mef nei collegi da 100mila a 1 milione di euro.
Tra le indicazioni della maggioranza, poi, sembrerebbe avere buone chance la proroga del bonus verde. La detrazione al 36% fino a 5mila euro per la sistemazione di aree verdi e giardini è, infatti, prevista in tre emendamenti della maggioranza dei quali uno segnalato da FdI. Intanto tra i super-segnalati arrivano anche le richieste dei ministeri che andranno, anch’esse, scremate.
Tra quelle che dovrebbero quasi certamente avere il via libera lo stop all’acquisizione da parte dello Stato di quote delle opere finanziate con il tax credit per il cinema. La misura prevista nella manovra verrà modificata attraverso un emendamento a firma del presidente della commissione Cultura Federico Mollicone che avrebbe l’ok del ministro Alessandro Giuli.
Dal Mur arriva invece la richiesta dell’esclusione degli atenei dalla norma che impone agli enti pubblici di restituire allo Stato i risparmi dovuti al mancato turn over. E resta in piedi l’ipotesi alla quale sta lavorando il ministro Adolfo Urso dell’Ires premiale per le aziende. Intanto si guarda anche al possibile gettito che potrebbe arrivare nel 2025 dall’azione di compliance da parte del fisco. Sono almeno 3 milioni, i contribuenti che il prossimo anno riceveranno una comunicazione nel quadro di questa attività. I casi più diffusi di omissioni o infedeltà nella comunicazione dei dati al fisco riguardano le mancate comunicazioni Iva o le omesse dichiarazioni delle partite Iva. Comuni anche le anomalie nella dichiarazione Isa, ovvero gli Indici sintetici di affidabilità.
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